AudioGuida 12
Ceramiche - Sala e collezione
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La copiosa collezione si è formata grazie a donazioni e ritrovamenti. Una prima raccolta di frammenti ceramici si deve al conte Piercarlo Borgogelli, che, negli anni Trenta, convogliò negli spazi del museo le ceramiche reperite durante i lavori di restauro e demolizione delle mura urbane.
La sala delle ceramiche è il risultato di un recente allestimento.
Le vetrine perimetrali ospitano manufatti tardo medioevali e rinascimentali.
Osserva la nitidezza delle linee e delle forme geometriche, la brillantezza dei blu, dei verdi e dei gialli su fondo bianco. Il Trecento e il Quattrocento furono i secoli d’oro dell’attività ceramica a Fano. Gli stessi Malatesti, favorirono quest’arte e protessero i ceramisti. Entro le mura sorgevano numerose botteghe e, soprattutto, in via del Vasaro, nel quartiere di Sant’Antonio Abate.
Le travagliate vicende politiche che coinvolsero Fano tra Quattrocento e Cinquecento influirono negativamente sull’attività artigianale.
Nel Seicento, ebbe luogo una crisi economica che comportò la quasi totale scomparsa della produzione ceramica, destinata a rifiorire, poi, nel Settecento, in un contesto generale di rinascita culturale ed economica.
I pezzi esposti nelle vetrine centrali appartengono al Settecento e all’Ottocento. Il decoro floreale denuncia un ritorno alla natura, in linea con i valori dell’epoca.
Nella vetrina di fronte all’ingresso puoi ammirare un pregevole servizio di maioliche proveniente dall’antica farmacia di Sant’Elena. Realizzato nel 1803, si distingue per il motivo decorativo della rosa, dal vivace color porpora e dalla forma tondeggiante, caratteristica della produzione pesarese.
Nella vetrina a sinistra è esposto un servizio in porcellana, con lo stemma di Fano. Realizzato alla fine del Settecento dalla fabbrica veneziana di Geminiano Cozzi, era un corredo di rappresentanza, ad uso della magistratura cittadina.
Entra nella saletta contigua, dedicata alla Numismatica.