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AudioGuida 08

Sala della Fortuna

  • 08 - Sala della Fortuna

Esci dalla Sala delle iscrizioni e della statuaria romana e accedi alla Sala della Fortuna.

 

Le pregevoli sculture sacre esposte in questa sala furono rinvenute tra il 1946 e il 1948 nell’area dell’Episcopio, nei dintorni del campanile del duomo di Fano.

Le opere collocate a sinistra dell’ingresso testimoniano la presenza dei culti orientali nel II e III secolo d. C.

La prima è un torso appartenente ad una figura maschile, forse Serapide, dio egizio dell’oltretomba e dei defunti, invocato durante le malattie per ottenere la guarigione.

Nella parete adiacente, è esposto un frammento di bassorilievo, in cui si individua una figura virile alata e seminuda, che brandisce un pugnale, identificabile con Chronos. A lato è disposto un altare avvolto da un serpente, attorno al quale sono identificabili una torcia accesa; un globo con l’indicazione delle linee equinoziali e solstiziali; spighe di grano, che alludono alla fertilità; un coltello sacrificale e un vaso rituale. Questi oggetti sono legati al sacrificio del toro, momento culmine del culto mitriaco. Anche il dio Chronos, divinità preposta al controllo degli equinozi, è associabile a Mitra.

Il culto mitriaco, di origine persiana, si diffuse nel mondo romano dalla fine del I secolo a. C., assieme ad altre religioni orientali come il Cristianesimo.

 

Su tutte le testimonianze scultoree e piccoli oggetti pertinenti all’abbigliamento, alla decorazione e all’uso domestico conservati nella vetrina, risalta la statua della dea Fortuna.