AudioGuida 11
11 - Mosaico del Nettuno
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Tra i reperti conservati in questa sala, ti sarai lasciato sorprendere dal mosaico posto alla tua destra. Realizzato grazie all’accostamento di minute tessere di pietra bianca e nera, riproduce il dio dei mari Nettuno, con il tridente in mano, al comando di una quadriga trainata da cavalli marini.
Nell’antica Roma, il mosaico, considerato inizialmente un bene di lusso, ebbe una lenta diffusione.
In epoca adrianea comparvero mosaici con riproduzioni figurative o decorative, a tessere bianche e nere, largamente usati nelle pavimentazioni delle terme e degli ambienti di uso pubblico. Proprio al periodo di Adriano, ossia al II secolo dopo Cristo, risale il grande tondo. Ritrovato sotto il campanile di piazza Venti Settembre, il mosaico apparteneva ad una rappresentazione più vasta ed era forse inglobato in un edificio termale, come suggerisce il soggetto, legato all’elemento acquatico.
Risali la scala di ingresso e raggiungi il piano mezzano.
La sala delle ceramiche, alla tua destra, è introdotta dalla graziosa statua bronzea raffigurante la dea Fortuna, opera del tardo Cinquecento, dell’urbinate Donnino Ambrosi.
Originariamente si ergeva al centro della fontana di piazza venti Settembre, dove, attualmente è collocata una fedele copia. Accedi alla sala delle ceramiche.