AudioGuida 18
David con testa di Golia - Domenico Zampieri detto Domenichino
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Il giovane David, dal fisico atletico, ma ancora adolescente, acciuffa per i capelli la testa mozzata di Golia e regge trionfante la spada della decapitazione. Il suo volto si contrappone a quello brutale del gigante. Sullo sfondo, nei pressi di un accampamento, è ancora visibile il grande corpo rovesciato e senza testa.
Il tema biblico era assai caro al Seicento, secolo che prediligeva le tinte fosche, ossessionato dall’idea della morte e dai soggetti cruenti.
L’opera è tradizionalmente attribuita al bolognese Domenico Zampieri, detto il Domenichino. Allievo di Ludovico Carracci, il Domenichino privilegiava il disegno, le forme nitide e una narrazione chiara. Intorno al 1618 l’artista fu attivo a Fano, dove eseguì uno dei suoi capolavori: gli affreschi della cappella Nolfi nel Duomo, raffiguranti le “Storie della Vergine”.
Il committente della decorazione della cappella, il nobile fanese Guido Nolfi, fu anche il proprietario del David con la testa di Golia. L’opera è infatti citata nel suo testamento, tuttavia, senza il nome dell’autore.
Oltre al Domenichino, altri artisti bolognesi furono attivi a Fano nel Seicento, come Ludovico Carracci e Guido Reni, artefice di due meravigliose tele per la chiesa di San Pietro in Valle, una delle quali è esposta in questa sala, nella parete di sinistra.